E’ ormai giunto il tempo in cui la maggior parte delle ricerche su Google avviene mediante smartphone. Preannunciata l'anno scorso da alcune società di analisi di mercato, la novità è stata confermata da Google: "I consumatori utilizzano sempre più il loro smartphone per ottenere le proprie risposte in dieci paesi diversi" - ha scritto - "infatti su dispositivi mobili vengono effettuate più ricerche che su computer in 10 paesi diversi", e fra questi troviamo anche USA e Giappone.
Smartphone e tablet, quindi, superano anche su scala globale il desktop, che fino a ieri rimaneva il metodo preferito per fare ricerche su web. È tuttavia possibile che in alcune nazioni le quote del desktop siano ancora superiori, ma la media mondiale vede i dispositivi mobili in vantaggio.
Il classico approccio alla progettazione di un sito web mobile molto spesso è subordinata a quella del sito web per desktop rischiando così di portare effetti negativi per l’utente che naviga il sito mediante il suo smartphone.
La tecnica “mobile first” prevede invece un cambio di prospettiva dove viene prima progettato il sito in versione mobile e successivamente si lavora alla versione desktop.
Questo approccio ha principalmente il vantaggio di focalizzarsi sugli utenti, sui compiti che devono compiere, quali contenuti sono i più importanti e come andarli a presentare.
Partire dai limiti posti dai dispositivi mobili per concentrarsi sui contenuti essenziali per poi arricchire il tutto sui dispositivi che ci consentono schermi con dimensioni più ampie ci permette di progettare siti web usabili ed efficaci per qualsiasi tipo di settore e target, indipendentemente dal dispositivo utilizzato.
Il motivo di tale trasformazione è molto semplice: viviamo in un modo sempre connesso, in cui la fruizione di contenuti diventa sempre più istantanea. Soprattutto sulle ricerche, lo smartphone ha un vantaggio evidente rispetto al PC: lo abbiamo sempre con noi ed è uno strumento in grado di fornirci risposte rapidissime.
I metodi di progettazione ed il design dei siti web devono quindi tener conto di questo nuovo modo di fruire i contenuti e devono essere rinnovate per adattarsi alle esigenze ed alle modalità di navigazione dell’utente finale.